Ci possono essere momenti nella vita di una donna in cui si sente particolarmente giù, non riesce più a capire cosa vuole da se stessa e dagli altri.

Le motivazioni che possono far vivere un disagio o un malessere psicologico, a volte intenso e quotidiano, sono molteplici.

Ci sono donne, giovani lavoratrici o studentesse, che soffrono per il forte conflitto tra l’esigenza di autonomia e la loro autoaffermazione, altre che hanno una famiglia o il desiderio di costruirla, e vivono il conflitto tra il ruolo materno e il bisogno di una realizzazione personale, resa oggi ancora più difficile anche dalla profonda crisi della società e, specificatamente, del mondo del lavoro.

Ci sono donne che vivono un vuoto esistenziale nel vedere esaurirsi la loro funzione materna e/o sociale: i figli sono cresciuti, si è raggiunta l’età della pensione, la menopausa viene vissuta come una menomazione.

Ci sono donne che devono affrontare la dolorosa esperienza della separazione o del divorzio.

Ci sono donne che aspettano un figlio e si ritrovano a vivere un’esperienza forse inattesa e non voluta o forse desiderata da tempo. In ogni caso, essendo la gravidanza un periodo molto delicato caratterizzato da profondi cambiamenti sia psicologi che fisici, alcune donne  possono provare sentimenti contrastanti di felicità e di paura o di inadeguatezza e vivere dei sensi di colpa per ciò che provano.

Ci sono donne che vivono relazioni che le fanno stare male e delle quali, però, non riescono a farne a meno. Donne che hanno vissuto la loro vita, prevalentemente, nella famiglia d’origine e hanno assunto un ruolo d’assistenza dei familiari anziani, a volte malati, e che vedono l’esaurirsi delle loro energie e vivono il conflitto tra il bisogno di realizzarsi e le esigenze imposte della particolare condizione familiare.

Ci sono donne che amano altre donne e che soffrono per le difficoltà che devono affrontare, sia nell’ambito sociale che familiare, per sentirsi accettate e libere.

Ci sono donne che devono affrontare il delicato e, a volte, difficile e complesso periodo dell’adolescenza dei figli e che, per questo, possono sentirsi confuse o inadeguate.

Ci sono donne che hanno vissuto o vivono un lutto o hanno subito degli interventi chirurgici o si sono sottoposte a dei cicli di chemioterapia e sentono il bisogno di poter elaborare i loro vissuti nei confronti dei cambiamenti imposti dalla malattia avvenuti nella loro vita e, a volte, sul loro corpo.

Ci sono donne straniere confuse, disorientate e sole perché si sono ritrovate a vivere lontane dal loro paese e dai loro affetti.

Ci sono tante donne, tutte uniche e diverse, che soffrono e hanno bisogno di ascolto e di sostegno e non sanno a chi rivolgersi sia per delle difficoltà legate alla scarsa conoscenza dei servizi presenti nel territorio sia perché, a volte, i servizi non riescono a soddisfare, spesso a causa di scarsità di mezzi e di personale specializzato, le diverse esigenze di ognuno. Per questo intraprendere un percorso terapeutico, fondato sul sostegno emotivo, sulla condivisione e sulla ricerca dei significati del proprio malessere può restituire speranza nel proprio futuro e fiducia in se stesse.